sabato 30 aprile 2011

Continua il successo del convegno di Confartigianato Latina su Giovanni Paolo II....


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TELEFREE http://www.telefree.it/news.php?op=view&id=89649


Intervento del Direttore di Confartigianato, Ivan Simeone, al convegno su "Giovanni Paolo II un uomo nella fede", tenutosi il 27 Aprile a Latina.

Cari Amici, quando mi sono trovato a “buttare giù” queste poche righe introduttive, mi è tornata in mente una canzone che, molti di voi sicuramente conoscono, era ricorrente quando da ragazzo, frequentavo GS, il movimento degli studenti liceali di CL di Roma…mi riferisco a “povera voce”……quando la nostra voce canta con un perché !.... e mi sono chiesto il perché di tutto questo; il perché di questo incontro di oggi che non vuole essere un convegno ma, un momento di riflessione, sulla figura di un Uomo che è riuscito a testimoniare, sulla sua carne, la vita di Cristo. Un uomo, Karol Wojtyla, che è riuscito a fare dell’incontro con Cristo, tutta la sua vita…..l’uomo artista e drammaturgo; l’ uomo operaio e lavoratore, il Pastore….colui che –sempre nella tradizione della Chiesa- è riuscito a darne nuovo vigore, nella testimonianza. La prima domanda che molti ci hanno posto è : “Come mai la Confartigianato, una Associazione di categoria, ha organizzato un appuntamento come quello odierno ?” Giovanni Paolo II è per noi un grande punto di riferimento, poiché ha rilanciato tutto il grande messaggio sociale della Chiesa, dopo Leone XIII, e con le sue Encicliche sociali Laborem exercens del 1981, Sollicitudo rei socialis del 1987 e la Centesimus annus del 1991 ha evidenziato la centralità della persona nel mondo del lavoro e dell’economia. Per noi che lavoriamo con il mondo delle aziende artigiane e delle piccole imprese, prevalentemente incentrate sulla persona (non dimentichiamoci che il piccolo imprenditore, l’artigiano è il primo lavoratore di se stesso) ci viene naturale guardare con profonda attenzione al Suo insegnamento. Confartigianato ha voluto così esprimere la volontà di seguire un percorso, tracciato dal Magistero sociale della Chiesa; ne è prova “provata” tutto il lavoro che da tempo si sta portando avanti con il “Forum delle associazioni e delle persone di ispirazione cattolica nel mondo del lavoro”, a fianco agli amici della CdO, del McL, della CISL…. e il lavoro che anche noi di Latina, da tempo, stiamo portando avanti con gli incontri sulla “Caritas in Veritate”. Con Papa Giovanni Paolo II, finalmente, si parla di “etica del lavoro e della solidarietà”, riprendendo il titolo di un testo importante e a noi molto caro di Jozef Tischner. Mai come oggi, nel nostro tempo, dinanzi a questa crisi che stiamo vivendo e che ricade su molte nostre imprese, lavoratori e famiglie….anche nel nostro territorio, dobbiamo avere la forza di ragionare in una maniera nuova e differente. Dobbiamo ricominciare a dare un senso al lavoro quotidiano. Quella di oggi è principalmente una crisi dei Valori e da qui dobbiamo ripartire. L’ insegnamento di Papa Giovanni Paolo II…il “Papa operaio”, ci porta a porre l’uomo al centro dei conflitti sociali ed economici…..attraverso il lavoro –ci insegna- l’uomo realizza se stesso….abbiamo necessità di una maggiore solidarietà e sussidiarietà vissuta e concretizzata. Nei giorni scorsi abbiamo inaugurato, a Latina, la mostra sull’esperienza di Solidarnosc e ci hanno colpito quelle fotografie di operai che, all’interno della fabbrica, inginocchiati, si confessavano…..Giovanni Paolo II, in un incontro con Don Giussani disse quella frase che ancora oggi è fondamentale ..….”Voi siete senza patria perché siete inassimilabili a questa società”……una chiamata a tutti noi per “non essere mai tranquilli” e testimoniare nel quotidiano il nostro personale incontro con Cristo, sul lavoro, nelle attività ordinarie, in famiglia, in azienda…cosa certamente non semplice! Giovanni Paolo II, nel discorso per il trentennale di Comunione e Liberazione, disse che bisognava “operare perché il contenuto della fede diventi intelligenza e pedagogia della vita ..…. è il compito quotidiano del credente, che va realizzato in ogni situazione e ambiente in cui si è chiamati a vivere..” Questo ci rammenta l’insegnamento di un grande santo: San Josemaria Escrivà, santificato proprio da Giovanni Paolo II e da Lui definito il “Santo dell’ordinario”….quando ci dice in “Amare il mondo appassionatamente” : “….è la vita ordinaria il vero luogo della vostra esistenza cristiana… lì dove sono gli uomini vostri fratelli, lì dove sono le vostre aspirazioni, il vostro lavoro, lì dove si riversa il vostro amore, quello è il posto del vostro quotidiano incontro con Cristo. E' in mezzo alle cose più materiali della terra che ci dobbiamo santificare, servendo Dio e tutti gli uomini.” Tutto ciò è, per noi, una grande sfida!
Grazie e buon lavoro.


lunedì 25 aprile 2011

Costruire luoghi di vita: un impegno per ognuno - un bene per tutti


Latina: verso le elezioni amministrative del 15 e 16 maggio.

Il prossimo 15 e 16 maggio si terranno anche a Latina le consultazioni amministrative per rinnovare la rappresentanza del Comune. E' questo un momento importante per la nostra comunità cittadina e per il tessuto economico locale. Di seguito pubblichiamo il documento della Compagnia delle Opere per un approfondimento sull'argomento. Crediamo sia necessario ripensare la Politica e guardare ad una rinnovata azione amministrativa che dia una speranza al "bene comune". Abbiamo la necessità di nuova idealità e basare l'azione politica su Valori reali. Apriamo il confronto.

Ivan Simeone

Siamo chiamati alle urne in tante città e province del nostro Paese. In un momento in cui la politica si è allontanata dai problemi reali e sta perdendo sempre di più la fiducia dei cittadini, le elezioni amministrative sono un’occasione per riconoscere alla politica la sua dignità. Quando parliamo delle nostre città parliamo della nostra vita quotidiana, delle nostre esigenze di incontro e di condivisione, di servizi efficaci e della possibilità di rendere più belli e sicuri gli ambienti in cui viviamo.
La dignità e la vera utilità della politica comunale e provinciale consistono proprio nel sostegno di uno sviluppo urbano che rispetti queste esigenze, che cerchi di comprendere le necessità dei cittadini e che sappia valorizzare le loro iniziative sociali e culturali. Siamo convinti che tanti candidati sindaci e consiglieri abbiano realmente a cuore il destino delle città, che siano disposti ad assumersi la responsabilità per il bene di tutti. Ed è per questo che possiamo sperare che ci sia un risveglio della politica come servizio alla “res publica”, dove la libertà della persona è il criterio ultimo di ogni azione.

Le nostre città sono luoghi di vita. Abitazioni e scuole, uffici e ospedali, i centri storici e le piazze, i quartieri e i parchi danno la possibilità di vivere, imparare, lavorare, curarsi e incontrarsi, festeggiare e commemorare. La maggior parte delle nostre città sono cresciute in una lunga storia, una tradizione che ha creato uno spazio urbano unico al mondo: uno spazio per una convivenza fra persone libere e interessate al bene comune, alla ricerca della giustizia e della bellezza, aperto alla solidarietà e alla carità. I municipi e i consigli dei comuni trovano la loro responsabilità nel sostenere questa tensione ideale. Le chiese, non a caso costruite nei centri, ricordano anche a chi non crede che gli ideali della vita hanno la possibilità di essere vissuti dentro le circostanze del quotidiano, cercando di rendere le città sempre più adeguate alle esigenze dell’uomo.

Le sfide delle nostre città sono enormi: garantire una mobilità funzionale e nel contempo una sostenibilità ambientale, distinguere ed equilibrare aree abitative e aree industriali, tutelare il patrimonio culturale e favorire nuove iniziative urbanistiche, accrescere l’efficacia dei vari servizi seppur con risorse limitate e, soprattutto, creare condizioni migliori perché l’intraprendenza dei cittadini stessi possa esprimersi come utilità pubblica. Non esistono ricette o modelli semplicemente replicabili. Ogni città deve, nella fedeltà alla propria identità, affrontare queste sfide con realismo e lungimiranza, con competenza e coraggio. E questo sarà tanto più possibile quanto più gli amministratori sapranno valorizzare, utilizzando il principio di sussidiarietà, il desiderio delle persone di contribuire attraverso il loro impegno e le loro opere al bene di tutti. In questa direzione il federalismo può diventare un fattore di crescita della responsabilità locale, in grado di coniugare solidarietà e sussidiarietà, evitando così nuove forme di centralismo istituzionale.

Esistono degli obiettivi che riteniamo decisivi per favorire una reale corresponsabilità di tutti:

- Migliorare i servizi alla persona basandoli - laddove è possibile - sempre più sulla libera scelta dei cittadini e sul riconoscimento della libera iniziativa delle famiglie, degli enti privati e dei corpi intermedi.
- Sostenere in modo particolare i servizi educativi e scolastici promossi dalle famiglie e dalle associazioni.
- Assicurare un’accoglienza umana a chi viene per lavorare e per portare il suo contributo allo sviluppo civile ed economico della comunità.
- Garantire le condizioni di sicurezza per tutta la comunità.
- Rendere più efficaci le amministrazioni comunali e provinciali, eliminando quella burocrazia che scoraggia le iniziative di chi vuole intraprendere e rende difficili i più semplici adempimenti amministrativi.
- Trovare nuove soluzioni abitative, per l’accesso alla proprietà e per la facilitazione nell’affitto con programmi di social housing gestiti da imprese non profit.
- Favorire la piena applicazione delle normative riguardanti i contratti di fornitura delle piccole e medie imprese con le pubbliche amministrazioni e assicurare i pagamenti nei tempi giusti.

Le nostre città hanno bisogno di amministratori che sappiano lavorare nella loro azione politica per questi obiettivi. Siamo certi che il futuro delle nostre città dipende da una partecipazione responsabile di ognuno alla costruzione di una comunità più umana. Il voto è una prima espressione di questa responsabilità.

giovedì 21 aprile 2011

Confartigianato: "Giovanni Paolo II: un uomo nella Fede"


"Giovanni Paolo II: un uomo nella Fede" Ripercorriamo la storia di un uomo e la sua strada verso la Santità.....

Convegno-testimonianza Mercoledì 27 Aprile a Latina, ore 17.00, presso la sala convegni della Diocesi, Piazza Paolo VI.

Mercoledì 27 Aprile, alle ore 17.00, presso la sala convegni della Diocesi di Latina (P.zza Paolo VI), si terrà un convegno-testimonianza sul tema “Giovanni Paolo II: un uomo nelle Fede”. La storia di un uomo e la Sua strada verso la Santità. L’ incontro-testimonianza è organizzato dalla “Confartigianato” con la Provincia di Latina e il Comune di Latina. Interverranno: Mons. Massimo Cenci (Sottosegretario PROPAGANDA FIDE), Alberto Michelini (Giornalista), Luigi Amicone (Direttore Settimanale Tempi), Padre Adam Boniecki (giornalista e scrittore) e Pawel Krupka (Consigliere Diplomatico Ambasciata di Polonia presso il Quirinale). Nel corso della serata, l’attore Clemente Pernarella darà lettura di pagine scelte da “La bottega dell’orefice” di Karol Wojtyla. Rita Calicchia (Capo ufficio stampa del Comune di Latina), porterà una testimonianza sulla visita di Giovanni Paolo II a Latina. Modera Cristiana Caricato, vaticanista TV 2000 e introduce i lavori Ivan Simeone, Direttore della Confartigianato. Porterà il saluto delle Istituzioni, il Presidente della Provincia Armando Cusani e il Sub commissario del Comune di Latina Prefetto Laura Lega. Il Presidente provinciale di Confartigianato Aldo Mantovani, porterà il saluto della Confartigianato. Il dott. Antonino Stipo e il dott. Domenico Giacchini hanno curato il coordinamento dell’evento. “Questa iniziativa, ha sottolineato Ivan Simeone, vuole essere un momento di riflessione sulla figura e sull’insegnamento di Giovanni Paolo II. Bisogna evidenziare, continua Ivan Simeone, che dopo Leone XIII, Papa Wojtyla è stato Colui che ha riproposto con vigore la dottrina sociale cattolica riscoprendo quell’Etica del lavoro e della solidarietà che, ancora oggi, necessita nei nostri contesti economici, valorizzando la Persona, l’ Uomo sia esso lavoratore che imprenditore.” “La beatificazione di Giovanni paolo II, ha dichiarato il Presidente della Provincia Armando Cusani, sarà un grande evento ecclesiale. Lo speravamo tutti e quando è arrivata la notizia è stata veramente una grande gioia. Nel corso del Suo pontificato, continua il Presidente Armando Cusani, Papa Giovanni Paolo II ha sistematicamente mostrato al mondo l’elevato livello di una vita cristiana comune nella sua testimonianza di amore e di unità…..è aquesto un invito a tutti i battezzati a rinunciare alla mediocrità e a vivere pienamente l’ordinarietà della vita in Gesù Cristo”.

sabato 16 aprile 2011

Sorella Acqua......anche a Latina un impegno che sia concreto !!!


Nei prossimi mesi, a Latina, allo studio un importante forum provinciale sulle risorse idriche nelle attività produttive; ad opera del Rotary Club Latina, Confartigianato e Centro Studi G. Toniolo.

ACQUA
Sorella di ogni uomo
Mons. Mariano Crociata oggi ad Assisi: ''Male distribuita e male sfruttata''

"Risorsa preziosa" e "diritto umano fondamentale", "troppe volte ridotto a merce, a valore economico, a oggetto di scambio, da cui si vede escluso chi non ha possibilità di reddito per assicurarsela". Mons. Mariano Crociata, segretario generale della Cei, ha parlato in questi termini dell’acqua intervenendo oggi ad Assisi al convegno "Sorella acqua" organizzato dai dieci distretti d’Italia, Albania, Malta e San Marino del Rotary International. Al centro del saluto la denuncia dei "processi di privatizzazione, che vedono poche multinazionali trasformare l’acqua in affare, a detrimento dell’accesso alle fonti e quindi dell’approvvigionamento, con conseguente perdita di autonomia da parte degli enti governativi".

Nella storia sacra. L’acqua compare più volte nella storia della salvezza. "Ogni uomo ha sete e passa da un pozzo all’altro", recita il Catechismo degli adulti. Ricorda mons. Crociata che "lo stesso itinerario quaresimale – parabola che dalla schiavitù conduce, attraverso l’aridità del deserto, a una terra di libertà – ripropone il simbolismo della sete come una delle esigenze primarie della vita; al tempo stesso, proprio la sete è manifestazione di vita". Tra gli "episodi evangelici più straordinari di questo tempo liturgico" cita "l’incontro del Cristo con la samaritana nell’ora più calda del giorno: ai bordi di un pozzo, l’umiltà di Gesù che chiede da bere incrocia la sete d’amore che la donna ha cercato di soddisfare moltiplicando le esperienze". "È significativo rilevare – nota il segretario della Cei – che l’incontro narrato da san Giovanni avviene appunto ai bordi di un pozzo. Così era stato per il servo di Abramo, che vi aveva incontrato Rebecca, in vista del matrimonio con Isacco. Così è stato per Giacobbe, che vi trovò la futura sposa Rachele. Così per Mosè, che s’imbatté con Zippora, che diventerà poi sua moglie… Quante suggestioni sono, dunque, legate all’acqua! Acqua che lava, purifica, disseta; acqua che addirittura fa incontrare".

Risorsa a rischio. Muovendo da questa "storia sacra", aggiunge il vescovo, "ci sentiamo coinvolti, custodi e responsabili di quella risorsa preziosa che anche oggi è l’acqua, bene troppe volte ridotto a merce, a valore economico, a oggetto di scambio". È un "diritto umano fondamentale, legato al diritto stesso alla vita", al quale "circa un miliardo e mezzo di persone manca di un accesso adeguato; e più ancora sono quelle prive di una sufficiente disponibilità di acqua potabile: nel Sud del mondo l’acqua contaminata rimane causa diffusa di malattia e di morte, specialmente fra i bambini". Nel Messaggio per la Giornata mondiale della pace del 2007 Benedetto XVI ricorda, a tal proposito, che "all’origine di non poche tensioni che minacciano la pace sono sicuramente le tante ingiuste disuguaglianze ancora tragicamente presenti nel mondo. Tra esse particolarmente insidiose sono le disuguaglianze nell’accesso a beni essenziali, come il cibo, l’acqua, la casa, la salute". "L’acqua rimane una risorsa male distribuita e male sfruttata", precisa mons. Crociata pensando all’"incremento significativo del processo di desertificazione", al "calo di disponibilità idrica", all’"aumento dei consumi nell’attività produttiva", all’"inquinamento che ne frena, quando non ne impedisce l’utilizzo", ai "problemi di raccolta e di distribuzione che degenerano in sprechi".

La privatizzazione e i referendum in Italia. Particolare attenzione viene riservata ai "processi di privatizzazione": un tema che "va affrontato dalla comunità internazionale, per un uso equo e responsabile di questa risorsa", e che "richiede un impegno comune, che sappia orientare le scelte e le politiche per l’acqua, concepita e riconosciuta come diritto umano, come bene dalla destinazione universale". Per quanto riguarda l’Italia – "tra i più grandi produttori e consumatori al mondo di acqua in bottiglia, con cifre in costante aumento, a beneficio di un’industria che diventa speculativa, quando si assicura enormi fatturati grazie a concessioni rilevate a prezzi irrisori" – il segretario della Cei cita i prossimi due referendum sulla "privatizzazione dell’acqua" e sulla "determinazione della tariffa del servizio idrico integrato", espressione di "quanto queste problematiche tocchino la sensibilità comune".

Giungere a "politiche diverse". "A tutto ciò – prosegue – è doveroso aggiungere una riflessione sul nostro stile di vita individuale, spesso poco incline a riconoscere l’importanza di educarsi e di educare a un uso attento, sobrio e consapevole di beni che ci sono stati affidati", "avendo a cuore anche il futuro del nostro pianeta". E "il discorso sull’acqua, a ben vedere, ci porta veramente lontano, fino a farci sentire tutta l’urgenza di una diversa cultura, che porti anche a politiche diverse, attente a salvaguardare l’accesso a questo bene comune non mercificabile, capaci quindi di sostenerne una gestione che ne garantisca a tutti la distribuzione". Infine, mons. Crociata ricorda che la Chiesa italiana "ha istituito anche una Giornata per la salvaguardia del creato, che viene celebrata ogni 1° settembre", mostrando così di essere attenta alle tematiche ambientali e "plaude" a ogni iniziativa di sensibilizzazione.

giovedì 14 aprile 2011

Non occorre essere eroi per raggiungere la santità

Verso la beatificazione di Giovanni Paolo II

da "La Discussione"

Non occorre essere eroi per raggiungere la santità

Si può essere santi anche senza compiere grandi imprese o miracoli ma semplicemente vivendo, con costanza, il proprio rapporto con Dio. All’udienza generale di ieri, concludendo la serie di catechesi dedicate alle figure mistiche della Chiesa, Benedetto XVI ha offerto alcune profonde riflessioni sul tema della santità, definita come la «virtù della carità vissuta nella sua pienezza». I modi per raggiungere la perfezione passano attraverso alcune pratiche che, in una società materialista come la nostra, potrebbero apparire obsolete, ma che non lo sono affatto: «Non lasciar passare mai una domenica senza l’incontro con Cristo», «non cominciare né finire un giorno senza un breve contatto con Dio», «seguire nelle decisioni quotidiane quegli indicatori di strada che Dio ci ha dato», applicarsi costantemente «all’abnegazione di se stesso, al servizio attivo dei fratelli e all’esercizio di ogni virtù». Poche essenziali regole, dunque, che aiutano l’uomo a vivere la dimensione religiosa in maniera piena e consapevole. Il Santo Padre ha inviato i fedeli a «non avere paura di tendere in alto o che Dio ci chieda troppo», l’importante è lasciarsi guidare da lui, «anche se ci sentiamo inadeguati, sarà lui a trasformaci secondo il suo amore» in quella santità alla quale «tutti siamo chiamati».
Questo, in sintesi, il contenuto del messaggio lanciato rivolgendosi alle circa 15mila persone presenti ieri in piazza san Pietro. Il Papa ha evidenziato che «spesso si è portati a pensare che la santità è per pochi eletti». Non c’è nulla di più errato. Ratzinger cita san Paolo per il quale «la santità, la pienezza della vita cristiana non consiste nel compiere imprese straordinarie, ma nell’unirsi a Cristo, nel vivere i suoi misteri, nel fare nostri i suoi atteggiamenti, i suoi pensieri, i suoi comportamenti. La misura della santità è data dalla statura che Cristo raggiunge in noi, da quanto, con la forza dello Spirito Santo, modelliamo tutta la nostra vita sulla sua. È l’essere conformi a Gesù». «Una vita santa - ha proseguito il Santo Padre - non è frutto principalmente del nostro sforzo, delle nostre azioni», perché «è Dio che ci rende santi». Ricordando il Concilio Vaticano II, Benedetto XVI ha detto che i cristiani sono «chiamati da Dio non secondo le loro opere, ma secondo il disegno della sua grazia e giustificati in Gesù Signore, nel battesimo della fede sono stati fatti veramente figli di Dio». La santità, quindi, «ha la sua radice ultima nella grazia battesimale, nell’essere innestati nel mistero pasquale di Cristo, con cui ci viene comunicato il suo Spirito, la sua vita di Risorto». «Ma Dio rispetta sempre la nostra libertà e chiede che accettiamo questo dono e viviamo le esigenze che esso comporta, chiede che ci lasciamo trasformare dall’azione dello Spirito Santo, conformando la nostra volontà alla volontà di Dio». Ratzinger ha ricordato ai fedeli la frase di Sant’Agostino “Ama e fa’ ciò che vuoi”: «Chi è guidato dall’amore, chi vive la carità pienamente - ha ribadito - è guidato da Dio, perché Dio è amore». Il pontefice teologo si è chiesto però se «possiamo noi con i nostri limiti tendere così in alto?». La Chiesa, durante l’anno liturgico, ha risposto,«ci invita a fare memoria di una schiera di santi, di coloro, ossia, che hanno vissuto pienamente la carità, hanno saputo amare e seguire Cristo nella loro vita quotidiana. Essi ci dicono che è possibile per tutti percorrere questa strada», perché «in ogni epoca della storia della Chiesa, ad ogni latitudine della geografia del mondo, i santi appartengono a tutte le età e ad ogni stato di vita, sono volti concreti di ogni popolo, lingua e nazione».
Poi un ulteriore passaggio di natura personale che mette in evidenza la straordinaria sensibilità del Pontefice: «Devo dire anche che per la mia fede personale molti santi, non tutti, sono vere stelle nel firmamento della storia. Non solo alcuni grandi santi che amo e conosco bene sono per me indicatori di strada, ma anche i santi semplici, ossia le persone buone che vedo nella mia vita, che non saranno mai canonizzate: persone normali, per così dire, senza eroismo visibile, ma nella loro bontà di ogni giorno vedo la verità della fede».
È a questi santi “comuni” che dobbiamo tendere se davvero vogliamo seguire la via della salvezza.

La Chiesa stia vicina agli operai e alle famiglie .

Il Punto.......

Il prossimo primo Maggio si beatificherà Giovanni Paolo II. A Latina stiamo organizzando alcuni eventi: una mostra su Danzica e Solidarnosc (che verrà inaugurata Lunedì prossimo 18 Aprile) e un grande convegno-testimonianza che si terrà il 27 Aprile, sempre a Latina. Sempre il primo Maggio verrà beatificato anche Giuseppe Toniolo, grande economista cattolico........a settembre approfondiremo il Suo pensiero. Questi grandi eventi ci obbligano a rifocalizzare la nostra attenzione sul mondo del lavoro e dell'economia, all'insegna del Magistero della Chiesa che, mai come oggi, è l'unico punto di riferimento e di confronto vero e concreto.
Riportiamo, di seguito, alcuni articoli di riflessione, tratti da "La Discussione".

Ivan Simeone

"Per Bagnasco ci vuole un’attenzione particolare per il mondo del lavoro"


Chiesa e lavoro binomio non solo possibile ma necessario, specie in questo momento di crisi. E nessuno meglio del cardinal Giuseppe Siri, arcivescovo di Genova e primo presidente della Conferenza episcopale italiana, può essere preso come esempio, vista la sua «attenzione peculiare per il mondo del lavoro». All’illustre predecessore il cardinal Angelo Bagnasco, ha dedicato il suo intervento nel convegno “Giuseppe Siri. Chiesa, cultura, politica da Genova al mondo” che si è svolto ieri all’Istituto “Sturzo”.
Il capo dell’assise dei vescovi ha ricordato i suoi «interventi per salvare fabbriche e aziende» e «per accompagnare tanti operai e le loro famiglie». Questa, ha evidenziato, «é una delle eredità che ha lasciato alla diocesi, e che prosegue con i cappellani del lavoro che egli volle strenuamente». Di questo suo legame con il mondo operaio se ne ebbe prova dopo la morte, quando si videro «le tute blu che si succedevano e sostavano di fronte a quella salma che conoscevano in qualche modo segreto e personalissimo, e che amavano». Di qui l’esortazione a che la Chiesa testimoni «un’attenzione peculiare per il mondo del lavoro» seguendone l’esempio. Bagnasco ha citato, in particolare, gli «interventi per salvare fabbriche e aziende» e «per accompagnare tanti operai e le loro famiglie». Negli anni del suo episcopato fu chiamato molte volte a confrontarsi con il mondo operaio, essendo la città di Genova un polo industriale di valenza nazionale, e a mediare soprattutto tra l’autorità portuale genovese ed i camalli (gli scaricatori del porto), favorendo sempre soluzioni che trovassero un equilibrio tra i diversi interessi. Quando a livello nazionale cessò l’Opera Nazionale Assistenza Religiosa e Morale agli Operai «lui mantenne in diocesi l’Armo, assistenza religiosa agli operai, una scelta unica nell'Italia del tempo che si rivelò e si rivela profetica» permettendo «una presenza dei cappellani del lavoro che tuttora è preziosissima» perché «esprime una particolare vicinanza della Chiesa alla gente là dove vive».
Del cardinal Siri, «universalmente riconosciuto» come un «un grande pastore per Genova» Bagnasco ha ricordato anche la dimensione spirituale: «Affrontava ogni argomento, sia di ordine ecclesiale, sia di ordine civile e pratico, dal punto di vista della fede. Il senso dell’eternità, del destino ultimo era presentissimo in questo pastore della Chiesa». L’attuale presidente della Cei ha invitato a «recuperare questa attitudine interiore»che è stata erroneamente intesa «come estraniamento dalla storia» mentre in realtà «gli dava una chiave interpretativa che lo rendeva più attento». Altra caratteristica di Siri, ha, ulteriormente rilevato Bagnasco, era la «paternità»verso il suo clero: «Tutti noi, seminaristi prima e sacerdoti dopo, sentivamo nel cardinal Siri scorrere tutta la sua paternità» che si esprimeva nella «conoscenza dei suoi preti». Significativo, conclude il porporato, «che egli non mancasse mai, nei mercoledì dell’anno scolastico, dal seminario, dove riceveva i seminaristi che gli chiedevano udienza».

sabato 9 aprile 2011

Attività e appuntamenti di Aprile.......



Ieri si è concluso il seminario di aggiornamento sui finanziamenti alle imprese con un buon risultato. Oggi il seminario per i termoidraulici. Il 12 Aprile parte a Gaeta la fiera della nautica con un nostro "stand", il 18 Aprile parte la mostra su Danzica e Solidarnosc a Latina, il 27 Aprile (ore 17.00) convegno-testimonianza su Giovanni Paolo II al teatro "A. Cafaro" di Latina, il 29 Aprile (ore 17,30) all' Hotel Europa di Latina presentazione del saggio di Pippo Corigliano "Preferisco il Paradiso" (Ed. Mondadori), il 30 Aprile (ore 18.00) concerto di beneficenza al Teatro "A. Cafaro" di Latina, per la Lega tumori, organizzato da "Confartigianato ANAP".......a giorni il programma dettagliato con inviti, orari ed altre informazioni "operative"..... per Maggio in preparazione una grande iniziativa per tutte le imprese artigianali e non.......su tutto il territorio provinciale.

Successo della giornata sui finanziamenti per le imprese, organizzata da “Confartigianato Imprese Latina”

Il ruolo della “Confartigianato” di Latina per sostenere le attività d’impresa locali.

Sportello Artigiancassa, nuovi prodotti per l’imprenditoria femminile, contributi, fondo antiusura, ruolo del Confidi….i principali argomenti trattati.

Successo all’iniziativa promossa dalla “Confartigianato” sul credito per le imprese, tenutasi Venerdì scorso, 8 Aprile, all’ Hotel Europa di Latina. La giornata sui finanziamenti agevolati, si è svolta con una grande risposta di operatori e imprese, con il Patrocinio dell’ Ordine dei Commercialisti e dei Consulenti del lavoro. Il Presidente Aldo Mantovani ha portato il saluto della Confartigianato. Uno dei messaggi focalizzati, è stato quello di una necessità di “fare sinergia” tra Ordini professionali, Associazione di categoria e sistema creditizio; azione che Confartigianato da tempo sta portando avanti.

“L’iniziativa -ha sottolineato il Direttore di Confartigianato Ivan Simeone che ha coordinato i lavori- vuole essere un momento di riflessione, analisi e aggiornamento sui principali strumenti che, la Confartigianato Imprese di Latina, mette a disposizione per le imprese piccole e PMI locali; dagli operatori dell’artigianato a tutte le microimprese. L’ attuale situazione economica del territorio - ha sottolineato Ivan Simeone nell’intervento introduttivo- è ancora molto critica per le attività produttive.” Nei giorni scorsi, Confartigianato ha fatto una prima “fotografia” delle criticità del settore, e l’ha presentata alla Commissione Lavoro e formazione della Provincia di Latina; fotografia che ha evidenziato l’esigenza di maggiore sinergia tra Istituzioni e operatori, puntando su un progetto di sviluppo locale basato sul principio della “sussidiarietà”. In particolare, sulla situazione del credito, la Confartigianato evidenzia una difficoltà di dialogo delle imprese con le banche e vi è l’esigenza di ragionare su un rinnovato sistema di garanzie; sistema che deve vedere coinvolto sia l’Associazione di categoria e sia il Confidi che l’Amministrazione provinciale, puntando inizialmente ad un fondo di garanzia locale per le imprese della provincia, per poi arrivare in futuro ad una vera “Banca di Garanzia” locale.

Ivan Simeone ha anche evidenziato il ruolo che la Confartigianato sta portano avanti, come “sindacato dei piccoli imprenditori”, mettendo in rete sia le banche locali, con il Confidi e i consulenti. Il ruolo di un sindacato, continua Ivan Simeone, non può essere solamente quello di “erogare” servizi, ma anche quello di accompagnare l’imprenditore nei momenti di criticità. Questo sta cercando di fare oggi la Confartigianato, se pur tra mille difficoltà e i risultati si vedono concretamente.

L’ incontro è stato introdotto dalla dott.ssa De Tursi che ha illustrato i servizio dell’ufficio credito Confartigianato di Latina, con lo “Sportello Artigiancassa” e le iniziative per gli autotrasportatori. Il rappresentante della Confartigianato nazionale, ufficio credito, dott. Bonacci, ha illustrato analiticamente la nuova moratoria dei debiti per le PMI. E’ intervenuto il dott. Vigilanza, capo area di Artigiancassa che ha sottolineato l’importanza degli interventi agevolati a medio-lungo termine e i nuovi prodotti finanziari per l’imprenditoria femminile. Vigilanza ha anche sottolineato l’importanza di una Banca delle imprese, quale è Artigiancassa, e l’importante azione che sul territorio sta svolgendo la Confartigianato di Latina nell’ambito del credito. Il dott. Federici, Direttore commerciale della Banca Popolare di Aprilia ha illustrato su grandi linee la convenzione sottoscritta con Confartigianato e il ruolo delle Banche di prossimità. L’ importanza del ruolo del Confidi è stato affrontato dal dott. Cerreti, Presidente del Confidi del sistema Confartigianato “Roma Gafiart”, soffermandosi anche sui “fondi antiusura” per quelle imprese che non sono bancabili. I lavori sono stati chiusi dall’intervento del prof. Quattrociocchi, della Facoltà di Economia del Polo Universitario di Latina, che ha posto l’accento sule responsabilità che ha il sistema creditizio, dinanzi al mondo delle imprese, auspicando una “maggiore fiducia” tra operatori. All’incontro erano presenti numerosi consulenti, collaboratori e Quadri dirigenti della Confartigianato, tra cui la dott.ssa Monica Muscedere Presidente dell’ Ordine dei Consulenti del lavoro, l’ Arch. Renzo Fanti, Presidente del Consorzio GSA, la Prof.ssa Rosanna Carrano Presidente di “Donne Impresa”, il Prfesidente ANAP Lodvico Bersani, il Presidente ANCoS Emo Montomoli, il Presidente del Consorzio C.A.P. Maurizio Casabona, il Presidente della Federazione di categoria autoriparatori Marcello Cimadon.